Dopo una breve pausa dovuta all’esaurimento della dotazione finanziaria, il Decreto Direttoriale del 17 settembre 2021 ha ufficialmente disposto la riapertura, dal 20 settembre, della finestra temporale per consentire alle imprese di accedere agli incentivi previsti dal Contratto di Sviluppo.
Il Decreto Direttoriale non ha alterato la normativa che regola questo importante strumento – introdotto dall’art. 43 del Decreto Legge n. 112/2008 – fatta eccezione per la clausola che imporrà alle imprese di assumere, in caso di un incremento occupazionale delle loro attività, in via prioritaria:
- Percettori di interventi di sostegno al reddito;
- Disoccupati a seguito di procedure di licenziamento collettivo;
- Lavoratori di aziende coinvolte in tavoli di crisi attivi presso il MISE.
Gli aspetti più importanti del Contratto di Sviluppo con Invitalia
Il Contratto di Sviluppo ha a oggetto l’apertura di nuove unità produttive o l’ampliamento di unità già esistenti, con conseguente rafforzamento del tessuto socio economico dei territori di destinazione e la creazione di nuova occupazione qualificata.
Gli investimenti possono essere effettuati da una o più imprese – in forma congiunta il contratto di rete ai sensi della L. n. 33/2009 – e devono avere importi complessivi superiori a 20 milioni di euro, salvo determinate eccezioni.
Inoltre, sono agevolabili programmi di sviluppo industriali, programmi di sviluppo di attività turistiche e programmi di sviluppo per la tutela ambientale.
Contratto di Sviluppo: le diverse forme
Contratto di Sviluppo Industriale
Il Contratto di Sviluppo Industriale finanzia progetti di investimento nei settori manifatturiero, estrattivo, dei trasporti e della fornitura di energia, volti alla creazione o l’acquisizione di nuove unità produttive, l’ampliamento o riconversione di un’unità esistente e attività di ristrutturazione mediante cambiamento del processo produttivo.
Contratto di Sviluppo Turistico
Il Contratto di Sviluppo Turistico, invece, è specifico per i progetti di investimento e di innovazione nel settore della ricettività e per le correlate attività commerciali complementari (nel limite del 20% degli investimenti da realizzare).
Contratto di Sviluppo per la Tutela Ambientale
Il Contratto di Sviluppo per la Tutela Ambientale incentiva progetti con la finalità di innalzare il livello di tutela ambientale dell’impresa proponente, oltre le soglie fissate dalla normativa comunitaria vigente o prossima a entrare in vigore.
Pur distinguendosi per oggetto e finalità, tutte le forme di Contratto di Sviluppo appena esaminate prevedono la concessione di sovvenzioni sotto forma di contributi a conto impianti, contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e contributi in conto interessi a copertura di costi. Nella fattispecie:
- Suolo aziendale e sue sistemazioni;
- Opere murarie e assimilate;
- Infrastrutture specifiche aziendali;
- Macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica (a eccezione di quanto previsto per le acquisizioni di unità produttive);
- Programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.
Portale Invitalia e Contratti di Sviluppo: come si accede?
Per poter accedere ai Contratti di Sviluppo, l’impresa o la rete di imprese deve presentare apposita domanda online sulla piattaforma dedicata di Invitalia, che riceve le domande, esegue le attività istruttorie ed eroga le agevolazioni.
Vi sono, infine, due procedure speciali – o di Fast Track – attivabili su richiesta delle imprese e che possono prevedere il coinvolgimento anche del MISE e delle Regioni:
- Accordi di sviluppo. Questa modalità è riservata ai progetti con investimenti pari ad almeno 50 milioni di euro e di rilevanza strategica (significativo impatto occupazionale, capacità di attrarre investimenti esteri, coerenza con le linee guida di Industria 4.0);
- Accordo di programma. Questa procedura è riservata agli investimenti che incidono in modo consistente sulla competitività dei territori (impatto occupazionale, recupero di aree dismesse, importanti innovazioni di prodotto o processo, capacità di attrarre investimenti esteri o forte presenza sui mercati esteri e localizzazione in distretti turistici), e richiede necessariamente il co-finanziamento delle Regioni coinvolte.
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