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COP29 di Baku: le sfide globali e le opportunità strategiche per le imprese

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Le news di Ayming Institute
Dicembre 16, 2024

La COP29 di Baku ha rappresentato un passaggio fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, portando al centro del dibattito temi cruciali come il New Collective Quantified Goal (NCQG), i mercati del carbonio e il Global Stocktake, con implicazioni significative per governi e aziende.

I temi centrali della COP29 di Baku

La COP29 di Baku, tenutasi dall’11 al 22 novembre 2024, ha rappresentato un momento cruciale nella lotta globale contro il cambiamento climatico. L’evento ha affrontato sfide ambientali complesse, sottolineando la necessità di una trasformazione sistemica che coinvolga governi, imprese e società civile. Tra i temi più rilevanti emersi spiccano il New Collective Quantified Goal (NCQG), l’articolo 6 dell’Accordo di Parigi e il Global Stocktake.

New Collective Quantified Goal (NCQG)

Il New Collective Quantified Goal (NCQG) stabilisce che i paesi sviluppati debbano mobilitare 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035 per supportare le nazioni in via di sviluppo. Questi fondi saranno destinati a progetti di adattamento climatico, mitigazione delle emissioni e sviluppo di infrastrutture resilienti, con un focus sulle energie rinnovabili. Tuttavia, la cifra resta lontana dai 1.300 miliardi di dollari stimati come necessari per contenere l’aumento della temperatura globale sotto 1,5°C.

Questo gap di finanziamento rischia di rallentare la transizione energetica, soprattutto per i paesi in via di sviluppo che affrontano le maggiori conseguenze del cambiamento climatico.

Articolo 6 dell’Accordo di Parigi

Un altro punto chiave è stato l’accordo sull’articolo 6 dell’Accordo di Parigi, che definisce le regole per i mercati del carbonio. Questo meccanismo incentiva la riduzione delle emissioni a livello globale attraverso la compravendita di crediti di carbonio. Le aziende possono così compensare le proprie emissioni sostenendo progetti sostenibili in altre aree del mondo.

Per garantire il successo di questo sistema, sarà fondamentale implementare una governance robusta, capace di prevenire fenomeni come il greenwashing o la manipolazione dei mercati.

Global Stocktake

La COP29 ha evidenziato anche l’importanza del Global Stocktake, uno strumento periodico previsto dall’Accordo di Parigi per valutare i progressi globali verso gli obiettivi climatici. Questa revisione è essenziale per monitorare l’efficacia delle politiche climatiche, individuare lacune e promuovere interventi prioritari.

Durante la COP29, il Global Stocktake ha rivelato che molti paesi sono lontani dal raggiungimento dei loro obiettivi climatici, noti come Nationally Determined Contributions (NDC). La mancanza di ambizione e una debole implementazione pratica sono state le principali criticità emerse. Rafforzare la trasparenza e la rendicontazione sarà quindi fondamentale per spingere governi e aziende a migliorare la raccolta e l’analisi dei dati relativi alle emissioni di carbonio.

Per le aziende, il Global Stocktake può rappresentare un’opportunità strategica per anticipare le normative emergenti, allineare le proprie strategie e migliorare la competitività nel mercato globale.

I risultati della COP29 di Baku e gli impatti sulle imprese

Le decisioni prese durante la COP29 di Baku delineano nuove sfide e opportunità per le aziende. Partecipare ai mercati del carbonio potrebbe migliorare la competitività, attrarre investimenti e ridurre le emissioni. Allo stesso tempo, il Global Stocktake spinge le imprese ad allineare le proprie strategie agli obiettivi globali per il clima.

Le aziende che integrano la sostenibilità aziendale nel proprio core business possono ottenere un vantaggio competitivo. Tuttavia, la transizione energetica richiede investimenti significativi, e l’evoluzione del quadro normativo rende complessa la pianificazione strategica a lungo termine. Inoltre, l’aumento delle richieste di trasparenza ESG (Environmental, Social, Governance) obbliga le imprese a dotarsi di strumenti avanzati per raccogliere e rendicontare dati sulla sostenibilità.

La COP29 e il quadro normativo europeo

Nel contesto normativo europeo, l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la proposta della Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) amplificano le responsabilità delle imprese. La CSRD obbliga sempre più aziende a rendicontare in modo dettagliato le proprie performance in ambito ambientale, sociale e di governance. Parallelamente, la CSDDD introduce requisiti di due diligence per garantire il rispetto degli standard ambientali e dei diritti umani lungo l’intera catena di fornitura.

Per le aziende, questi obblighi rappresentano sia una sfida che un’opportunità:

  • Sfida, perché integrare la sostenibilità nelle strategie aziendali richiede competenze specifiche e risorse adeguate.
  • Opportunità, perché posizionarsi come leader nella sostenibilità aziendale può migliorare la reputazione, attrarre investitori e fidelizzare i clienti.

La COP29 ha ribadito come il cambiamento climatico sia un motore per l’innovazione e la crescita economica. Le aziende che sapranno trasformare queste sfide in azioni concrete si troveranno in una posizione privilegiata per competere in un mercato sempre più orientato verso la sostenibilità.

Conclusione

La COP29 di Baku ha segnato un punto di svolta per la lotta al cambiamento climatico. Temi come il New Collective Quantified Goal (NCQG), l’articolo 6 dell’Accordo di Parigi e il Global Stocktake non sono solo rilevanti per i governi, ma anche per le aziende che vogliono restare competitive e innovative in un mondo in rapida evoluzione.

Per affrontare queste sfide, le imprese devono integrare la sostenibilità aziendale, rafforzare la trasparenza ESG e adattarsi alle normative come la CSRD. Le realtà che riusciranno a cogliere queste opportunità saranno le protagoniste di un futuro sostenibile e competitivo.

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