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Introduzione agli standard VSME per la sostenibilità delle PMI

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Il 17 dicembre 2024, l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) ha pubblicato gli VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed SMEs), ossia gli standard di rendicontazione volontaria di sostenibilità per le piccole e medie imprese europee (PMI). Questo strumento mira a migliorare l’accesso delle PMI ai finanziamenti green e a supportare la transizione dell’Unione Europea verso un’économia più sostenibile.

Gli VSME rappresentano una versione semplificata degli ESRS (European Sustainability Reporting Standards) adottati dalle grandi imprese soggette alla direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive). Grazie agli VSME, le PMI possono uniformarsi alle richieste di sostenibilità, aumentando la comparabilità delle informazioni ESG e facilitando l’interazione con banche, investitori e grandi aziende.

La struttura degli standard VSME per le PMI

Gli standard VSME sono una versione estremamente semplificata degli ESRS: nel testo rilasciato a dicembre viene infatti evidenziato come quest’ultimi siano stati accuratamente considerati nella stesura degli VSME, così da allineare, sebbene con livelli di complessità molto differenti, i requisiti e le richieste in materia di sostenibilità tra le PMI e le grandi imprese soggette alla direttiva CSRD, facilitando la reperibilità delle informazioni per enti di credito e agenzie di rating.

Gli VSME si compongono di due differenti moduli: il Basic e il Comprehensive: il primo, composto da undici Disclosure Requirement (DR), è ideato per le microimprese, e costituisce un requisito minimo per la stesura di un report conforme agli VSME, mentre il Comprehensive Module, con nove DR aggiuntivi, per un totale di diciotto, integra quanto richiesto dal Basic Module, approfondendo la gestione degli aspetti di sostenibilità con una granularità maggiore.

Tra le considerazioni emerse nella fase di pubblica consultazione e nelle simulazioni indette dall’EFRAG e mirate ad ottenere feedback dagli stakeholder, alcune hanno riguardato lo svolgimento dell’analisi di materialità. Questo processo, che implica una valutazione approfondita dell’attività aziendale per determinare quali informazioni siano rilevanti per gli stakeholder, viene considerato negli VSME troppo oneroso e complesso per le piccole e medie imprese: ciò ha portato alla sua rimozione dal testo ufficiale, rispetto alla versione in bozza, e sostituzione o affiancamento con il principio “If applicable”, che consente alle imprese di focalizzarsi sulla pertinenza delle informazioni unicamente in base a quanto rilevante nel settore di operatività.

I Disclosure Requirement hanno diversa natura: vi sono quelli obbligatori, indicati nel documento con “Shall“, che si applicano a tutte le aziende, mentre i requisiti “If applicable” riguardano le informazioni da riportare solo se il parametro è pertinente al contesto specifico. I requisiti “May” sono facoltativi e, in ultimo, ci sono requisiti da riportare solo quando l’impresa supera una determinata dimensione.

Basic Module

Il Basic Module contiene 11 Disclosure Requirement (DR) essenziali, suddivisi in quattro aree principali:

  1. Informazioni generali (DR B1 e B2):
    • Numero di dipendenti
    • Settore di attività
    • Politiche e pratiche di sostenibilità
  2. Ambiente (DR B3 – B7):
    • Consumi energetici ed emissioni di GHG (Scope 1 e Scope 2 Location Based)
    • Inquinamento di aria, acqua e suolo
    • Impatti su aree ad alta biodiversità
    • Consumo e prelievo idrico
    • Rifiuti generati e loro destinazione (riciclo o riuso)
  3. Aspetti sociali (DR B8 – B11):
    • Composizione della forza lavoro (numero, genere, tipo di contratto)
    • Numero e tasso di infortuni
    • Salario minimo rispetto al salario di sussistenza
    • Gender pay gap (per aziende con più di 150 dipendenti)
    • Ore di formazione annue per dipendente
  4. Governance (DR B12):
    • Eventuali sanzioni o condanne per frodi o corruzione

Comprehensive Module

Il Comprehensive Module integra il Basic Module con 9 ulteriori Disclosure Requirement (C1-C9), aumentando il livello di dettaglio. Tra le richieste specifiche:

  • Obiettivi di decarbonizzazione e azioni intraprese
  • Suddivisione più dettagliata dei consumi energetici (ad esempio, per fonte: idroelettrica, eolica, nucleare)
  • Informazioni su diritti umani, politiche etiche e episodi di discriminazione
  • Analisi del gender balance nel Consiglio di Amministrazione e partecipazione delle minoranze

Questa maggiore granularità permette alle PMI di fornire dati più completi e rispondere meglio alle esigenze degli stakeholder.

Facilitare la rendicontazione con il principio “If applicable”

Durante la stesura degli VSME, alcune criticità emerse in fase di consultazione pubblica hanno portato all’introduzione del principio “If applicable”. Questo approccio consente alle PMI di focalizzarsi su dati rilevanti per il proprio settore, riducendo il carico amministrativo e aumentando l’efficienza della rendicontazione.

I Disclosure Requirement vengono quindi suddivisi in:

  • Obbligatori (“Shall”): applicabili a tutte le imprese.
  • Condizionati (“If applicable”): richiesti solo se pertinenti.
  • Facoltativi (“May”): a discrezione dell’impresa.
  • Dimensione-specifici: obbligatori solo per aziende che superano determinate soglie dimensionali.

Benefici degli standard VSME per le PMI

L’adozione degli VSME consente alle PMI di:

  • Accedere a finanziamenti green: grazie a una maggiore trasparenza nelle informazioni ESG.
  • Allinearsi alle richieste della CSRD: facilitando il dialogo con grandi aziende e istituti di credito.
  • Contribuire alla transizione sostenibile europea: attraverso una rendicontazione standardizzata e comparabile.

Gli VSME rappresentano un’opportunità strategica per le PMI che vogliono anticipare le richieste normative e migliorare la propria competitività sul mercato.

Conclusioni

Gli VSME saranno uno strumento utile nel garantire il flusso di informazioni di sostenibilità tra le PMI, le grandi aziende soggette alla CSRD, e stakeholder esterni come istituzioni, investitori e istituti di credito, aggiungendo un ulteriore tassello nel panorama di reportistica di sostenibilità che si sta sempre più sviluppando all’interno dell’Unione Europea. Starà adesso alle aziende sfruttare gli strumenti a disposizione: iniziano le grandi aziende che, soggette a CSRD dallo scorso anno, pubblicheranno nel 2025 il primo report di sostenibilità in piena conformità alla direttiva.

Il numero di aziende che pubblicheranno informazioni in materia ESG, che sia secondo gli ESRS o gli VSME, da adesso in poi andrà solo ad aumentare. Iniziare la rendicontazione con gli VSME è un passo semplice ma fondamentale per le PMI, così che possano allinearsi alle richieste di istituzioni, banche e grandi aziende soggette alla CSRD, garantendosi così non solo la conformità alle nuove normative, ma anche nuove opportunità di crescita e accesso a finanziamenti favorevoli.

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