A poche ore dal voto di fiducia alla Camera dei deputati sul testo della Legge di Bilancio 2025 – così come emendato in sede di discussione avanti alle competenti Commissioni – comincia a delinearsi il quadro delle modifiche che, se confermate in fase di approvazione definitiva, porteranno innovazioni significative per le imprese italiane, con un focus particolare su incentivi fiscali, transizione tecnologica ed efficientamento energetico.
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0
Tra le novità principali, spicca l’approvazione di un tetto massimo di spesa pari a 2,2 miliardi di euro per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 fino al 31 dicembre 2025, con consegna consentita entro il 30 giugno 2026.
Tuttavia, alcune deroghe sono previste:
- Il tetto di spesa non si applica per ordini già accettati dal venditore entro la data di pubblicazione della legge e con acconti versati pari almeno al 20% del costo di acquisizione.
- Le imprese devono inviare al MIMIT una comunicazione con l’ammontare delle spese sostenute per ottenere il credito d’imposta.
Il funzionamento del tetto di spesa richiama il modello della Nuova Sabatini, con una chiusura delle agevolazioni al termine delle risorse disponibili.
Credito d’imposta per beni immateriali 4.0
Una nota meno positiva riguarda la soppressione totale del credito d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0 a partire dal 1° gennaio 2025. Questo cambiamento rappresenta un punto di svolta per le imprese che puntavano alla digitalizzazione attraverso software e tecnologie avanzate.
Credito d’imposta Transizione 5.0
Il nuovo Credito d’Imposta Transizione 5.0 include diverse migliorie e semplificazioni:
- Rimossa l’incompatibilità con il credito d’imposta ZES UNICA e con agevolazioni europee.
- Accorpamento degli scaglioni fino a 10 milioni di euro.
- Maggiorazioni per investimenti in fotovoltaico e sostituzione di macchinari obsoleti.
- Agevolazioni automatiche per la prima fascia di efficientamento energetico con aliquota del 35% senza necessità di calcoli complessi.
Un ulteriore vantaggio riguarda gli investimenti tramite contratti EPC (Energy Performance Contract) con una ESCo, che garantiscono il riconoscimento automatico dell’efficientamento energetico.
IRES Premiale: incentivi per il 2025
L’introduzione dell’IRES premiale rappresenta una novità di rilievo per le PMI e le grandi imprese. Questo incentivo consente una riduzione del 4% dell’imposta sul reddito delle società sugli utili del 2025, a condizione che:
- Accantonamento: L’80% degli utili 2024 venga accantonato.
- Reinvestimento: Almeno il 30% degli utili sia reinvestito in beni strumentali 4.0 o 5.0.
- Investimento minimo: Sia effettuato un investimento di almeno 20.000 euro in beni strumentali nel 2025.
- Occupazione: Sia mantenuta la media occupazionale del triennio 2022-2024 e incrementato l’organico di almeno l’1% con assunzioni a tempo indeterminato.
Ulteriore requisito è l’assenza di cassa integrazione nel 2025.
Conclusioni
Le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 rappresentano un’opportunità significativa per le imprese italiane, soprattutto grazie all’istituzione di un canale di accesso semplificato al credito d’imposta Transizione 5.0 specifico per le imprese che desiderino investire nella sostituzione di beni strumentali ormai interamente ammortizzati e antiquati sotto l’aspetto tecnico e/o energetico.
Tuttavia, l’eliminazione del credito d’imposta per i beni immateriali 4.0 e l’istituzione di un tetto massimo di spesa così stringente per l’accesso al credito d’imposta beni materiali 4.0 – non mediato dall’introduzione di criteri di merito sotto forma di incrementi di produttività e/o sostenibilità economica dell’investimento – rischia di ridurre gli impatti positivi del Piano Transizione 4.0.
Positiva, invece, l’adozione su base annua/sperimentale dell’IRES premiale che potrebbe divenire un nuovo incentivo a base universale e permanente specifico per gli investimenti sui beni strumentali e l’innovazione tecnologica.
A tal proposito, sarebbe auspicabile che il Legislatore valuti l’inserimento dell’IRES premiale nella riforma complessiva delle imposte sui redditi societari attesa nel 2025 accompagnandola da un congruo stanziamento finanziario fisso annuale e da criteri di merito per l’accesso, al fine di garantire tanto eque possibilità di accesso alle imprese ed il necessario mantenimento dei saldi di bilancio.
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