In questa puntata dei podcast di Ayming Institute tratteremo le novità del Decreto Energia analizzando nel dettaglio le misure più importanti messe a disposizione per le imprese.
Quali sono i provvedimenti più importanti previsti dal Decreto Energia a vantaggio delle imprese italiane?
Il Decreto Energia è composto da 5 diversi titoli che hanno ad oggetto le misure per il contenimento degli aumenti dei costi energetici, le semplificazioni agli adempimenti amministrativi in materia energetica e le politiche industriali.
Gli ultimi due titoli trattano dei contributi straordinari per gli Enti Locali e contengono disposizioni molto eterogenee tra loro e non ricollegate all’energia.
Quali misure ha previsto il Decreto Energia per ridurre gli oneri generali di sistema?
Il Governo aveva già previsto alcuni interventi diretti a ridurre l’impatto dell’incremento dei costi energetici, riducendo provvisoriamente l’aliquota IVA al 5% e le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas.
Con il Decreto Energia, l’aliquota IVA al 5% è stata estesa al secondo trimestre di quest’anno ed è stato previsto uno sconto ulteriore di 250 milioni di euro sugli oneri generali; dall’altro sono stati istituiti due nuovi crediti d’imposta a beneficio delle imprese a forte consumo di energia elettrica e gas naturale.
Quali sono le intensità agevolative per accedere ai crediti d’imposta?
Il credito d’imposta per le imprese energivore ha un’aliquota al 20% e copre i costi sostenuti per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022, più le spese per l’energia elettrica prodotta ed auto-consumata.
È inferiore il contributo a favore delle imprese a forte consumo di gas, dato che è riconosciuto nella misura del 15%.
Vi sono anche dei codici ATECO di riferimento per definire quali imprese possono accedere ai crediti d’imposta?
Sì. Il Decreto Energia ha fatto riferimento alle definizioni di imprese ad alto consumo di energia elettrica e gas naturale adottate dal MISE o dal MITE, che individuano specifici settori produttivi di riferimento e quantitativi minimi di energia consumata per usi energetici.
Sono state previste misure a carattere universale per tutte le imprese italiane?
L’unica misura a carattere universale è l’estensione delle garanzie previste dal Decreto Liquidità anche a sostegno delle esigenze di liquidità conseguenti ai maggiori costi derivanti dagli aumenti dei costi energetici.
Cosa prevede il Decreto in considerazione alla necessità di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabile, resa evidente anche dal conflitto in Ucraina e dalla strategia europea volta a ridurre le importazioni di gas naturale dalla Russia?
Il Decreto si è focalizzato sulla necessità di ridurre gli adempimenti amministrativi che hanno bloccato numerosi investimenti nell’ambito delle rinnovabili.
Perciò, è stato qualificato come manutenzione ordinaria l’installazione di impianti solari fotovoltaici i termici su edifici, strutture e manufatti fuori terra e relative pertinenze e sono state introdotte procedure più snelle per l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Cosa offre in concreto il Decreto per quanto riguarda l’incentivazione degli investimenti in materia di efficientamento energetico per le imprese nel Sud?
In merito il Decreto ha stanziato 290 milioni di euro annui per offrire incentivi alle imprese nel Sud sotto forma di credito d’imposta, cumulabile con altre agevolazioni.
Il credito sarà riconosciuto a fronte di tutti i costi degli investimenti supplementari necessari a conseguire un livello più elevato di efficienza energetica e per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nell’ambito delle strutture produttive.
Non sono ancora note le modalità di accesso ma viene prevista una dotazione di 145 milioni per quest’anno ed altrettanti per il 2023.
Si hanno informazioni in più sul fondo per le automotive che avrebbe visto 1 miliardo di euro dal 2023 al 2030?
Al momento è certo che il fondo prevederà 700 milioni per quest’anno, più il miliardo di euro annui fino al 2030 e che avrà ad oggetto:
- l’insediamento, riconversione e riqualificazione verso forme innovative e sostenibili in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni nocivi;
- la concessione di incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti e per favorire il recupero dei materiali.
Avremo informazioni complete solamente quando saranno pubblicati i decreti attuativi previsti entro maggio.
Quali sono le novità riguardanti il Fondo Nuove Competenze?
Il Decreto Energia ha lasciato intatte le intensità agevolative previste dal Fondo Nuove Competenze, che offre un contributo pari al 100% del costo orario dedicata alla formazione dei dipendenti. Purtroppo, però, non conosciamo ancora le date di apertura.
Viene semplicemente estesa la platea delle imprese beneficiarie anche ai soggetti che hanno sottoscritto accordi di sviluppo per progetti di investimento strategico ed agli operatori che fanno ricorso al Fondo per il sostegno alla transizione industriale.
Qual è la misura più significativa contenuta nell’ultima sezione del Decreto?
Sicuramente la possibilità di rivalutare quote e terreni posseduti al 1° gennaio 2022, previa asseverazione della perizia di stima entro la medesima data.
Le condizioni, però, sono meno favorevoli rispetto al Decreto Agosto: questa volta, infatti, la rivalutazione viene condizionata al versamento di un’imposta sostitutiva del 14% entro il 15 giugno 2022.
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