Quest’oggi approfondiamo le novità e i provvedimenti dei 59 articoli che compongono il Decreto Aiuti pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 maggio.
Quali sono i provvedimenti più importanti previsti a vantaggio delle imprese italiane?
Il Decreto Aiuti è composto da 59 articoli, che hanno ad oggetto:
- Misure per il contenimento dell’aumento dei costi energetici,
- il potenziamento di alcune misure del piano transizione 4.0,
- nuovi interventi sui bonus di riqualificazione edilizia e
- misure per sostenere la liquidità delle imprese.
Cosa prevede in dettaglio il Decreto Aiuti?
Sono state aumentate le aliquote agevolative relative al credito d’imposta per investimenti software 4.0 ed al credito formazione 4.0.
Il credito d’imposta software 4.0 passa dal 20% attuale al 50% per gli investimenti effettuati nel corso del 2022, con possibilità di usufruire di una proroga ulteriore – a determinate condizioni – fino al 30 giugno 2023.
Con riferimento al credito di imposta formazione 4.0, invece, le aliquote applicabili alle spese di “qualificazione delle competenze del personale”, sono incrementate al:
- 70% per le piccole imprese;
- 50% per le medie imprese.
Quali sono le misure di sostegno introdotte per fronteggiare la crisi energetica?
Il Decreto Aiuti è intervenuto potenziando le misure di sostegno introdotte per fronteggiare la crisi energetica.
I precedenti decreti emanati per fronteggiare la crisi energetica avevano introdotto alcuni crediti di imposta a sostegno delle imprese particolarmente colpite.
Il decreto aiuti ne potenzia due.
Nello specifico:
- il credito di imposta previsto a vantaggio di tutte le imprese per l’acquisto di gas naturale nel secondo trimestre 2022 è stato aumentato dal 20% al 25%;
- passa invece dal 12% al 15% il credito d’imposta riconosciuto per il secondo trimestre 2022 alle generalità delle imprese, quindi diverse da quelle energivore.
Viene poi introdotto ex novo un credito di imposta riconosciuto per il primo trimestre 2022 a favore delle c.d. imprese gasivore, e cioè quelle a forte consumo di gas naturale, con aliquota del 10%
Ci sono settori particolarmente colpiti dalla crisi energetica che beneficiano di misure più specifiche?
È previsto un caso specifico relativo ad uno dei settori probabilmente più impattati dalla crisi energetica: l’autotrasporto.
A specifico vantaggio delle imprese del settore Viene istituito un credito d’imposta del 28% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 per l’acquisto del gasolio, in relazione a veicoli:
- di peso superiore a 7,5 tonnellate, e
- di categoria euro 5 o superiore.
Quali sono le novità contenute nel Decreto in merito alla cessione di crediti e Superbonus 110%?
In poco più di 5 mesi, Siamo arrivati alla sesta modifica della disciplina della cessione dei crediti fiscali.
L’ultima modifica prevista dal decreto Aiuti introduce la possibilità per gli intermediari finanziari di cedere i crediti acquisiti dai propri correntisti c.d. “professionali privati”, senza dover attendere le due cessioni possibili nell’ambito degli stessi intermediari finanziari.
Innovazione che vedrà sempre la sua efficacia solamente con riferimento alle prime cessioni effettuate a decorrere dal 1° maggio 2022.
Novità anche con riferimento all’orizzonte temporale del superbonus al 100% in relazione agli interventi sugli edifici unifamiliari: è stabilito che questo spetti per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
Quali sono le iniziative per fornire nuova liquidità alle imprese italiane?
L’intervento più rilevante consiste nella possibilità per le imprese di beneficiare di garanzie gratuite.
Garanzie che potranno essere rilasciate a favore delle banche da Sace Spa, società del gruppo cassa depositi e prestiti, a copertura dei finanziamenti che le imprese stesse potranno richiedere per fronteggiare esigenze di liquidità riconducibili alla crisi ucraina.
Cosa puoi dirci del nuovo fondo da 130 milioni a favore delle imprese colpite dalla crisi Ucraina?
Il decreto aiuti istituisce un fondo finalizzato all’erogazione di contributi a fondo perduto fino a 400.000 euro a favore delle imprese che abbiano rapporti commerciali con Ucraina, Russia e Bielorussia, e che:
- abbiano subito nell’ultimo trimestre un calo del fatturato di almeno il 30% rispetto all’analogo periodo del 2019;
- abbiano registrato l’interruzione di contratti e progetti esistenti;
- siano state coinvolte nella crisi delle catene di approvvigionamento.
Per poter accedere ai contributi è necessario che almeno il 20% del fatturato relativo agli ultimi due bilanci depositati sia collegato a operazioni commerciali con Ucraina, Russia e Bielorussia.
L’intensità agevolativa può arrivare fino al 60% della differenza di fatturato tra l’ultimo trimestre antecedente all’entrata in vigore del decreto e il corrispondente periodo nell’anno 2019. Le modalità operative saranno definite con un apposito decreto.
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