PNRR – Sviluppo della filiera di componenti per la produzione di idrogeno rinnovabile |
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Periodo di apertura |
29 novembre 2023 – 12 gennaio 2024 |
Beneficiari |
PMI + Grandi imprese |
Agevolazione |
Fondo perduto |
Procedura di accesso |
Valutativa negoziale |
Quali sono le finalità del bando “Filiera Idrogeno Rinnovabile”?
L’incentivo “PNRR – Sviluppo della filiera di componenti per la produzione di idrogeno rinnovabile” agevola i piani di investimento che prevedono la realizzazione di un progetto di investimento produttivo finalizzato allo sviluppo della filiera di componenti per la produzione di idrogeno rinnovabile – ivi inclusi componenti per gli elettrolizzatori – eventualmente accompagnato da:
- progetto di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale, nei limiti del 25% del complessivo costo ammissibile del progetto di investimento produttivo;
- progetto di formazione del personale, nei limiti del 5% del complessivo costo ammissibile del progetto di investimento produttivo.
A chi è rivolto il bando?
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di tutte le dimensioni, che intendono realizzare i Piani di investimento previsti dal bando, purché regolarmente costituite e iscritte come attive nel Registro delle imprese, in regime di contabilità ordinaria e con due bilanci approvati e depositati, nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in difficoltà, conformi alla normativa antimafia e alla normativa europea e nazionale sugli aiuti di Stato.
Quali agevolazioni offre?
Le agevolazioni sono erogate sotto forma di contributi a fondo perduto in conformità agli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER nonché della Carta degli Aiuti a finalità regionale 2022-2027.
Ai progetti di investimento industriale realizzati nelle zone a) e nelle zone c) le agevolazioni sono riconosciute ai sensi dell’articolo 14 del Regolamento GBER e nei limiti delle intensità previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale.
Con riferimento ai progetti nelle zone a) e c) della carta degli Aiuti, il beneficiario è tenuto ad apportare un contributo finanziario pari almeno al 25% dei costi ammissibili, o attraverso risorse proprie o mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi sostegno pubblico.
Nelle restanti aree del territorio nazionale, le agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti delle intensità previste dall’articolo 17 del Regolamento GBER. Per le PMI è fatta in ogni caso salva la possibilità di richiedere l’applicazione delle disposizioni previste dal predetto articolo 17 del Regolamento GBER anche a fronte della realizzazione degli investimenti nelle zone a) e c).
Nel caso in cui sia applicato l’art. 14 del Regolamento GBER, l’aiuto non può superare la soglia massima prevista dall’art. 4 comma 1 lettera a) del Regolamento GBER ovvero 100 milioni di euro. Nel caso in cui sia applicato l’art. 17, l’aiuto massimo concedibile non può superare 8.25 milioni di euro.
Nel caso dei progetti di ricerca di cui al Capo III, le agevolazioni sono erogate sotto forma di contributi a fondo perduto facendo riferimento alle seguenti percentuali:
- 50% delle spese e dei costi ammissibili per la ricerca industriale;
- 25% delle spese e dei costi ammissibili per lo sviluppo sperimentale.
Le intensità possono essere aumentate fino all’80% con il concorso delle seguenti premialità:
- 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese, ivi comprese le microimprese;
- 15 punti percentuali se il progetto è realizzato nelle zone a) oppure di 5 punti percentuali se il progetto è realizzato nelle zone c); in caso di progetto realizzato in parte in zona a) ed in parte in zona c), le maggiorazioni non sono tra di loro cumulabili.
Se il progetto è prevalentemente di ricerca industriale, l’ammontare massimo degli aiuti è pari a 35 milioni per imprese e progetto. Diversamente non può superare 25 milioni di euro.
Infine, nel caso di progetti di formazione del personale, i contributi a fondo perduto sono concessi ai sensi e nei limiti delle intensità previste dall’articolo 31 del Regolamento GBER, nella forma del contributo alla spesa per un importo massimo pari al 50% delle spese e dei costi ammissibili.
L’intensità può essere aumentata di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese, ivi comprese le microimprese, mentre l’aiuto massimo concedibile non può in ogni caso superare 3 milioni di euro per progetto di formazione.
Le risorse disponibili ammontano a 100 milioni di euro, interamente provenienti dal PNRR. Il 40% degli importi è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Quali sono i progetti ammissibili dal bando “Filiera Idrogeno Rinnovabile”?
Ai fini di ammissibilità, i Piani di investimento devono prevedere la realizzazione di un progetto di investimento produttivo finalizzato allo sviluppo della filiera di componenti per la produzione di idrogeno rinnovabile – ivi inclusi componenti per gli elettrolizzatori – nonché, qualora strettamente connesso e funzionale al predetto progetto:
- l’eventuale realizzazione di un progetto di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale, nei limiti del 25% del complessivo costo ammissibile del progetto di investimento produttivo;
- l’eventuale realizzazione di un progetto di formazione del personale, nei limiti del 5% del complessivo costo ammissibile del progetto di investimento produttivo.
Di seguito sono compendiate le tre linee agevolative del bando, distinte a seconda dei capi.
Capo II – Progetti di investimento produttivo
Prevede la realizzazione di progetti di investimento produttivo con importi superiori a 5 milioni di euro, avviati successivamente alla presentazione della domanda e finalizzati allo sviluppo della filiera produttiva dell’idrogeno quali:
- impianti di compressione dell’idrogeno;
- impianti di stoccaggio dell’idrogeno;
- impianti di purificazione dell’idrogeno;
- elettronica di potenza e sistemi di interfaccia tra elettrolizzatore e impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili;
- componenti degli elettrolizzatori quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, elettrodi, diaframmi, membrane, piastre e altri componenti dello stack e/o delle celle.
Tali progetti possono avere ad oggetto la creazione di un’unità produttiva, l’ampliamento o riconversione di un’unità produttiva esistente oppure la ristrutturazione di un’unità produttiva esistente.
Questi progetti sono sottoposti a limiti di ordine territoriale. Nelle zone a) del territorio nazionale sono ammesse tutte le tipologie di investimento; nelle zone c) le imprese di grandi dimensioni possono attuare solo progetti mediante creazione di nuove unità produttive o la riconversione di unità già esistenti; nelle restanti aree del territorio nazionali sono ammessi solo progetti di PMI.
I costi ammissibili sono i seguenti:
- suolo aziendale e sue sistemazioni, nei limiti del 10% del progetto di investimento ammissibile;
- fabbricati e altre opere murarie e assimilate, nei limiti del 40% per cento del progetto di investimento;
- macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
- programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le imprese di grandi dimensioni tali spese sono ammissibili non oltre il 50% del complessivo progetto di investimento ammissibile.
Capo III – Progetti di ricerca
Sono ammissibili i progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale strettamente connessi e funzionali ai progetti di investimento produttivo a condizione che siano ubicati in una o più unità locali sul territorio nazionale, prevedano un ammontare dei costi non superiore al 25% dei costi totali relativi agli investimenti produttivi, avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione e ultimati entro l’11 maggio 2026.
Capo IV – Progetti di formazione del personale
Sono ammissibili i progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale strettamente connessi e funzionali ai progetti di investimento produttivo a condizione che siano ubicati in una o più unità locali sul territorio nazionale, prevedano un ammontare dei costi non superiore al 5% dei costi totali relativi agli investimenti produttivi, avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione e ultimati entro l’11 maggio 2026.
Come funziona la procedura di accesso?
Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura negoziale con procedimento valutativo a sportello.
Le imprese possono inoltrare domanda di agevolazione dal 29 novembre 2023 al 12 gennaio 2024 insieme alla documentazione di riferimento. Le domande così pervenute saranno esaminate e valutate sulla base dell’ordine di arrivo fino ad esaurimento dei fondi.
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