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Mezzogiorno – Mini contratti di sviluppo

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Bandi Regionali e Nazionali
Ottobre 10, 2024

Mezzogiorno – Mini contratti di sviluppo

Periodo di apertura   Non nota 
Beneficiari 
  • PMI 
  • Grandi imprese  
Tipo di agevolazioni   Contributo a fondo perduto 
Intensità dell’agevolazione  55% 
Investimenti/costi ammissibili 
  • Suolo aziendale e sue sistemazioni 
  • Opere murarie e assimilate 
  • Infrastrutture specifiche aziendali;  
  • Macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica 
  • Programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi 
  • Consulenze, solo ed esclusivamente per le PMI 
Regime di Aiuto  Esenzione – Carta degli Aiuti per progetti STEP 
Procedura di accesso  Valutativa a graduatoria 

Quali sono le finalità?

I mini contratti di sviluppo sono indirizzati al sostegno, allo sviluppo e alla fabbricazione di tecnologie digitali e “deep tech”, oltre che quelle green e alle biotecnologie e sostiene i programmi di investimento produttivo ovvero di ricerca e sviluppo aventi importi compresi tra 5 e 20 milioni di euro al fine di:  

  • sostenere lo sviluppo o la fabbricazione di tecnologie critiche o salvaguardare e rafforzare le rispettive catene del valore nei seguenti ambiti:  
    • tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie «deeptech» quali microelettronica, calcolo ad alte prestazioni, calcolo quantistico, cloud computing, intelligenza artificiale, sicurezza informatica, robotica, 5G, connettività avanzata e realtà virtuali inclusa la loro applicazione nei settori difesa e aerospaziale;  
    • tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette, quali definite nel regolamento sull’industria a zero emissioni nette; nell’elenco sono incluse energie rinnovabili, accumulo di elettricità e pompe di calore, reti elettriche, combustibili rinnovabili di origine non biologica, combustibili alternativi sostenibili, elettrolizzatori e celle a combustibile, cattura, utilizzo e stoccaggio di carbonio, efficienza energetica, idrogeno, soluzioni energetiche e smart, tecnologie vitali per la sostenibilità come la purificazione dell’acqua e la desalinizzazione, materiali avanzati (nanomateriali, compositi e materiali da costruzione clean e tecnologie per l’estrazione e la lavorazione sostenibile di materie prime critiche); 
    • biotecnologie, compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici e i loro componenti; biomolecole e relative applicazioni, prodotti farmaceutici, tecnologie mediche e biotecnologia delle colture e bio-produzione. 
  • affrontare le carenze di manodopera e di competenze essenziali.  

A chi è rivolto?

Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di tutte le dimensioni che – alla data di realizzazione della domanda – sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, in regime di contabilità ordinaria, aventi 2 bilanci approvati e depositati, nel pieno libero esercizio dei propri diritti, senza procedure concorsuali, non in difficoltà, che operano in conformità con le normative nazionali ed europee in tema di antimafia, aiuti di Stato, edilizia, urbanistica, lavoro, prevenzione degli infortuni e salvaguardia dell’ambiente.  

Sono ammesse anche imprese non residenti nel territorio italiano, a patto che abbiano una personalità giuridica riconosciuta nello Stato di residenza e – oltre a tutti gli altri requisiti previsti dal bando – la disponibilità di almeno una sede sul territorio italiano (Mezzogiorno) alla data di richiesta della prima erogazione dell’agevolazione. 

Le imprese non devono, inoltre, aver effettuato nei due anni precedenti la presentazione della domanda una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento e devono impegnarsi a non procedere alla delocalizzazione nei due anni successivi al completamento dell’investimento stesso.  

Settori esclusi

In base all’Allegato V dell’Avviso sono esclusi i piani di investimento aventi ad oggetto il settore dell’agricoltura, acquacoltura e pesca, produzione primaria di prodotti agricoli, chiusura di miniere di carbone non competitive, siderurgia, lignite e carbone, trasporti e relative infrastrutture; aiuti a favore della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, oltre al settore della banda larga. 

Altresì esclusi gli ambiti di intervento non conformi al DNSH, relativi al nucleare, aventi ad oggetto la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra provenienti da attività elencate nell’allegato I della direttiva 2003/87/CE, produzione e commercializzazione del tabacco, in infrastrutture aeroportuali, eccetto nelle regioni ultraperiferiche o negli aeroporti regionali esistenti, smaltimento e/o trattamento rifiuti.  

Con particolare riferimento al DNSH, sono esclusi i settori relativi alla produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, stoccaggio o combustione di combustibili fossili, salvo specifiche eccezioni.  

Quali agevolazioni offre?

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto ai sensi dell’articolo 14 del Regolamento GBER e nei limiti delle intensità previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale entro le seguenti percentuali massime:  

  • piccole imprese: 55%;  
  • medie imprese: 45%; 
  • imprese di grandi dimensioni: 35%.  

La concessione delle agevolazioni con l’applicazione delle percentuali di contribuzione di cui sopra è subordinata all’approvazione, entro la data di concessione delle agevolazioni, della modifica alla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale prevista dalla comunicazione della Commissione C (2024) 3570 final del 31 maggio 2024. In caso di mancata approvazione della richiamata modifica, le percentuali sono ridotte di cinque punti percentuali. 

Per le sole spese relative a consulenze connesse alla realizzazione del piano di investimenti, le agevolazioni sono concesse ai sensi dell’articolo 18 del Regolamento GBER nella misura del 50% delle spese ammissibili. 

L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di progetto (di investimento o di ricerca, di sviluppo e innovazione), dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa sulla base della Carta degli Aiuti a finalità regionale 2022-2027. 

Le agevolazioni non sono cumulabili, con riferimento alle medesime spese, con altre agevolazioni pubbliche, che si configurino come aiuti di Stato anche a titolo di “de minimis”, ad eccezione di quelle ottenute esclusivamente nella forma di benefici fiscali e di garanzia e comunque entro i limiti delle intensità massime previste dalle pertinenti disposizioni in materia di aiuti di Stato.  

Vige il principio del divieto di doppio finanziamento 

Le risorse disponibili sono pari a 300 milioni di euro, di cui 100 milioni riservati a progetti presentati da PMI e 200 milioni riservati a progetti presentati da grandi imprese.  

Quali sono i progetti ammissibili?

Sono ammissibili i piani di investimento aventi importi compresi tra 5 e 20 milioni di euro che, attraverso lo sviluppo e/o la fabbricazione delle tecnologie critiche previste dal Regolamento STEP o lo sviluppo della relativa catena del valore, siano in grado di favorire la sicurezza degli approvvigionamenti nonché la resilienza e la produttività del sistema. Detti piani devono concernere i seguenti settori di riferimento, come precisati dai relativi allegati:  

  • Tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech; 
  • Tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette; 
  • Biotecnologie, compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici.  

I piani di investimento devono, altresì, avere ad oggetto i seguenti ambiti produttivi 

  • Tecnologie riportate nell’Allegato I;  
  • Medicinali riportati nell’Allegato II; 
  • Materie prime critiche riportate nell’Allegato III;  
  • Componenti e i macchinari specifici utilizzati primariamente per la produzione delle tecnologie o delle biotecnologie, compresi i medicinali critici;  
  • Servizi essenziali e specifici per la produzione delle tecnologie di cui all’Allegato I e/o medicinali di cui all’Allegato II, come precisato a sua volta nell’Allegato IV.  

Conformemente al Regolamento STEP, i piani di investimento devono contribuire a ridurre o a prevenire le dipendenze strategiche dell’Unione e/o garantire l’apporto di elementi innovativi, emergenti e all’avanguardia con un notevole potenziale economico negli ambiti produttivi di riferimento del bando.  

Ai fini dell’ammissibilità, tutti i progetti devono riguardare un’unica unità produttiva ubicata nelle Regioni del Mezzogiorno, essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda, conclusi entro 36 mesi decorrenti dal provvedimento di concessione, prevedere un piano occupazionale incrementale (comprensivo di assunzioni di occupati qualificati), garantire la conformità al principio DNSH

Quali sono i costi ammissibili? 

Le spese ammissibili debbono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, come definite dagli articoli 2423 e seguenti del Codice civile, nella misura necessaria alle finalità del programma di investimento oggetto della richiesta di agevolazioni. 

  • suolo aziendale e sue sistemazioni, entro e non oltre il 10% del progetto; 
  • opere murarie e assimilate, entro e non oltre il 40% rispetto al totale dei costi ammissibili;  
  • infrastrutture specifiche aziendali;  
  • macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, ad eccezione di quanto previsto per le acquisizioni di unità produttive;  
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi; per le grandi imprese, tali spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo ammissibile;  
  • consulenze, solo ed esclusivamente per le PMI ed entro il 4% del progetto. 

Non sono ammesse le spese sostenute attraverso la locazione finanziaria, connesse a commesse interne, relative a beni strumentali usati o di mera sostituzione, di funzionamento, imputabili a tributi, correlate all’acquisto di mezzi di trasporto, inerenti a veni la cui installazione non è prevista presso l’unità produttiva interessata.  

Gli investimenti realizzati devono essere mantenuti nell’unità produttiva oggetto del progetto di investimento agevolato per almeno 5 anni, ovvero 3 anni nel caso di PMI, dalla data dell’ultima erogazione in favore del beneficiario. È, comunque, consentita la sostituzione di impianti o attrezzature obsoleti o guasti entro tale periodo. 

Come funziona la procedura di accesso?

Ai fini dell’accesso è prevista una procedura valutativa a graduatoria con modalità e finestra temporale ancora in attesa di conferma.  

Ciascuna impresa può presentare una sola domanda di agevolazione. In caso di presentazione di più domande di agevolazione da parte della medesima impresa, sarà presa in considerazione unicamente l’ultima presentata con conseguente decadenza di quelle presentate precedentemente. 

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